Wow non voglio ASSOLUTAMENTE perdermi la sfida stupendo anche questo capitolo
Il ruggito del giaguaro 2
Iniziato da
depy91
, dic 28 2009 01:06
23 risposte a questa discussione
#22
Inviato 17 gennaio 2010 - 11:44
Cucù! rieccomi, carico carico per postare un nuovo capitolo:
Un enorme monitor fu spogliato da altri due figuranti dalle antiche armature, del velo bianco che lo ricopriva. Lo schermo si accese, proiettando lo schema riassuntivo degli incontri per la conquista del trofeo. In pochi secondi, un cervello elettronico elaborò gli accoppiamenti e, uno alla volta, tutti i nomi dei sorteggiati comparvero sul grande pannello luminoso. Ogni combattente individuò il proprio avversario, così come fece anche King, il quale percepì unondata di calda adrenalina riversarsi nelle sue vene, quando gli fu noto chi sarebbe stato il suo primo opponente, dopo la sua lunga assenza dal ring. Con un breve movimento del capo, posò lo sguardo sul designato. Egli lo stava osservando a sua volta, con gli stessi occhi infiammati di impazienza per la sfida, che aveva mostrato durante il loro primo appassionante scontro: Armour King aveva atteso quel momento per due interminabili anni. La sorte aveva decretato il destino dei due guerrieri-giaguaro, che ancora una volta si sarebbero affrontati per sancire la supremazia di uno soltanto tra loro. Entrambi scalpitavano come puledri imbizzarriti, luno spinto dal desiderio di rivalsa nei confronti del passato, laltro guidato dalla brama di rinfrancarsi dello smacco subito. Quella stessa sera, sotto il grande occhio candido e vigile della luna, si sarebbe svolto il primo turno di incontri, ognuno sullo sfondo di differenti e affascinanti locazioni, Kazuya aveva voluto il meglio per il suo torneo Tekken personale.
King si preparava al match, raccoglieva tutta la concentrazione di cui disponeva per essere pronto allimminente duello con il ben noto amico, le cui tecniche tuttavia lavevano sempre impensierito per rapidità e imprevedibilità. Nella stanza del tempio, che gli era stata affidata in attesa del suo momento, aleggiava un sentore di placida sacralità, Un silenzio invadente permetteva di udire in lontananza il verso dei grilli notturni in coro. King dischiuse gli occhi, trovandosi di fronte il ripiano su cui aveva adagiato la sua maschera, la quale sembrava fissarlo come per infondergli lo stesso spirito combattivo appartenuto al giaguaro da cui era stata ricavata. Una scossa adrenalinica stimolò un brivido sulla la pelle del wrestler. Egli salzò e indossò i suoi stivali di cuoio dalla tinta corvina, il suo torso rimase scoperto e i suoi muscoli pulsavano di febbricitante attesa. Afferrò i bordi del volto felino e lo sovrappose al proprio, lentamente, osservando ogni gesto attraverso lo specchio che aveva innanzi. Quando la maschera fu completamente sistemata, King diede unocchiata al suo riflesso e gettato un forte ruggito, pronunciò tale frase: Sono tornato!. Si incamminò dunque nel corridoio che conduceva nel vasto cortile del tempio, dove si era appena concluso uno degli incontri della prima fase del torneo. Gli spettatori, ancora visibilmente eccitati per lo spettacolo offertogli, commentavano la schiacciante vittoria conseguita dalliracondo Heihachi Mishima, deciso a proseguire, micidiale come la carica di un toro, la sua corsa verso la finale contro il suo odiato figlio. King si immise in una delle vie del labirintico edificio di culto, diretto al luogo in cui avrebbe incontrato il rivale. Lambientazione selezionata per il loro scontro occupava il grande giardino Zen del tempio, ove leggere e pure scorrevano le acque sacre di una cascatella, espulsa dai meandri di rocce porose, ricoperte di vegetazione. Una canna di bambù, fissata nel proprio centro ad un fulcro, sabbassava in direzione di una delle estremità, quando questa veniva a colmarsi del fresco fluido della vita. Piccoli campi di terra finissima erano stati recentemente rastrellati, mostrando sulla loro superficie affascinanti fantasie offerte da rientranze e sporgenze. Un nobile pesco dalla chioma rosea contribuiva a rendere ancor più intenso il profumo di pace che vigeva in quellangolo di paradiso. Una folla di spettatori si radunò lungo tutto il perimetro del giardino, come loro in cielo un popolo di stelle apparve luminescente per assistere alla sfida. Dagli altoparlanti, fissati in punti strategici, risuonò il discorso di benvenuto e presentazione. Quando i loro nomi furono annunciati, i duellanti fecero contemporaneamente il loro ingresso sul terriccio sacro, tra i boati del pubblico, esaltato dal livello dei partecipanti al torneo. I due si scrutavano, intenti a leggersi lun laltro fin nel profondo dellanima, per cogliere debolezze ed insicurezze da sfruttare a proprio vantaggio quando se ne sarebbe presentata loccasione. Abbigliato della sua preziosa armatura, il giaguaro nero guardava negli occhi colui che gli si parava innanzi, galvanizzato dalla stimolante sfida che lo atendeva e da così lungo tempo auspicata. Entrambi pronti a dare fondo ad ogni energia durante lo scontro, contavano i secondi che li separavano dalazione. Al grido di un metallico Hajime, la voce diede inizio allincontro.
Un enorme monitor fu spogliato da altri due figuranti dalle antiche armature, del velo bianco che lo ricopriva. Lo schermo si accese, proiettando lo schema riassuntivo degli incontri per la conquista del trofeo. In pochi secondi, un cervello elettronico elaborò gli accoppiamenti e, uno alla volta, tutti i nomi dei sorteggiati comparvero sul grande pannello luminoso. Ogni combattente individuò il proprio avversario, così come fece anche King, il quale percepì unondata di calda adrenalina riversarsi nelle sue vene, quando gli fu noto chi sarebbe stato il suo primo opponente, dopo la sua lunga assenza dal ring. Con un breve movimento del capo, posò lo sguardo sul designato. Egli lo stava osservando a sua volta, con gli stessi occhi infiammati di impazienza per la sfida, che aveva mostrato durante il loro primo appassionante scontro: Armour King aveva atteso quel momento per due interminabili anni. La sorte aveva decretato il destino dei due guerrieri-giaguaro, che ancora una volta si sarebbero affrontati per sancire la supremazia di uno soltanto tra loro. Entrambi scalpitavano come puledri imbizzarriti, luno spinto dal desiderio di rivalsa nei confronti del passato, laltro guidato dalla brama di rinfrancarsi dello smacco subito. Quella stessa sera, sotto il grande occhio candido e vigile della luna, si sarebbe svolto il primo turno di incontri, ognuno sullo sfondo di differenti e affascinanti locazioni, Kazuya aveva voluto il meglio per il suo torneo Tekken personale.
King si preparava al match, raccoglieva tutta la concentrazione di cui disponeva per essere pronto allimminente duello con il ben noto amico, le cui tecniche tuttavia lavevano sempre impensierito per rapidità e imprevedibilità. Nella stanza del tempio, che gli era stata affidata in attesa del suo momento, aleggiava un sentore di placida sacralità, Un silenzio invadente permetteva di udire in lontananza il verso dei grilli notturni in coro. King dischiuse gli occhi, trovandosi di fronte il ripiano su cui aveva adagiato la sua maschera, la quale sembrava fissarlo come per infondergli lo stesso spirito combattivo appartenuto al giaguaro da cui era stata ricavata. Una scossa adrenalinica stimolò un brivido sulla la pelle del wrestler. Egli salzò e indossò i suoi stivali di cuoio dalla tinta corvina, il suo torso rimase scoperto e i suoi muscoli pulsavano di febbricitante attesa. Afferrò i bordi del volto felino e lo sovrappose al proprio, lentamente, osservando ogni gesto attraverso lo specchio che aveva innanzi. Quando la maschera fu completamente sistemata, King diede unocchiata al suo riflesso e gettato un forte ruggito, pronunciò tale frase: Sono tornato!. Si incamminò dunque nel corridoio che conduceva nel vasto cortile del tempio, dove si era appena concluso uno degli incontri della prima fase del torneo. Gli spettatori, ancora visibilmente eccitati per lo spettacolo offertogli, commentavano la schiacciante vittoria conseguita dalliracondo Heihachi Mishima, deciso a proseguire, micidiale come la carica di un toro, la sua corsa verso la finale contro il suo odiato figlio. King si immise in una delle vie del labirintico edificio di culto, diretto al luogo in cui avrebbe incontrato il rivale. Lambientazione selezionata per il loro scontro occupava il grande giardino Zen del tempio, ove leggere e pure scorrevano le acque sacre di una cascatella, espulsa dai meandri di rocce porose, ricoperte di vegetazione. Una canna di bambù, fissata nel proprio centro ad un fulcro, sabbassava in direzione di una delle estremità, quando questa veniva a colmarsi del fresco fluido della vita. Piccoli campi di terra finissima erano stati recentemente rastrellati, mostrando sulla loro superficie affascinanti fantasie offerte da rientranze e sporgenze. Un nobile pesco dalla chioma rosea contribuiva a rendere ancor più intenso il profumo di pace che vigeva in quellangolo di paradiso. Una folla di spettatori si radunò lungo tutto il perimetro del giardino, come loro in cielo un popolo di stelle apparve luminescente per assistere alla sfida. Dagli altoparlanti, fissati in punti strategici, risuonò il discorso di benvenuto e presentazione. Quando i loro nomi furono annunciati, i duellanti fecero contemporaneamente il loro ingresso sul terriccio sacro, tra i boati del pubblico, esaltato dal livello dei partecipanti al torneo. I due si scrutavano, intenti a leggersi lun laltro fin nel profondo dellanima, per cogliere debolezze ed insicurezze da sfruttare a proprio vantaggio quando se ne sarebbe presentata loccasione. Abbigliato della sua preziosa armatura, il giaguaro nero guardava negli occhi colui che gli si parava innanzi, galvanizzato dalla stimolante sfida che lo atendeva e da così lungo tempo auspicata. Entrambi pronti a dare fondo ad ogni energia durante lo scontro, contavano i secondi che li separavano dalazione. Al grido di un metallico Hajime, la voce diede inizio allincontro.
#23
Inviato 17 gennaio 2010 - 07:13
eccomi di nuovo con i commenti xD scusami ma non ho avuto tanto tempo...già l'avevo letti ieri sera e ti dico che sono fanstastici ti è proprio venuta bene qst FF...c'è solo una parola da dire: CONTINUAAA
The Winner is...NINA WILLIAMS!!!!!
Farò una statua in onore a TrueLife
Inter
Farò una statua in onore a TrueLife
Inter
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