Vai al contenuto


Foto

Dark Shadows


  • Per cortesia connettiti per rispondere
8 risposte a questa discussione

#1 Phoenix Smasher

Phoenix Smasher
  • Utenti
  • Savior
  • 497 messaggi
  • Località:Bologna

Inviato 26 settembre 2012 - 05:53

Dato che è una fic alla quale ci tengo molto ed è la prima per me qui, spero che vi possa piacere.

Dark Shadows
Prologo
Quattro uomini legati da un destino comune e legati da una sete di potere che li costringe ad odiarsi al punto da uccidersi a vicenda. Che cosa lega questi uomini ad un ragazzo di appena diciotto anni che sembra essere l'ultimo della stirpe maledetta? Ma soprattutto, che cosa lega questi uomini, Lee Chaolan, Paul Phoenix, le sorelle Williams e una misteriosa setta di guerrieri ad un'antica profezia che sembra sia la chiave per annientare una volta per tutte il Gene del Diavolo?
A volte, quando ritornano a saldare i loro conti, le ombre del passato sanno essere molto pericolose.....

Personaggi principali
Lee Chaolan/suo alter ego
Paul Phoenix/Skull
Steve Fox
Nina Williams
Anna Williams
Kazuya Mishima
Jin Kazama
Lars Alexandersson
Rory Williams
Richard Williams
Akira Mishima
Iori Tokugawa
Edgar Grant
John "Mac" MacGregor
Horus ibn la Ahad
Sergei Dragunov e altri...


Eccovi il capitolo 1 della storia: Nuova guerra, nuovi nemici

“Il potere è tutto”
Così pensò Jin Kazama quando fu proclamato nuovo leader della Mishima Zaibatsu dopo che ebbe sconfitto il suo bisnonno Jinpachi Mishima al quinto King of Iron Fist Tournament.
All’inizio le cose alla Zaibatsu andavano bene non solo perché Jin aveva apportato dei cambiamenti importanti come aumentare la forza lavoro all’interno dei vari settori, ma anche perché aveva intenzione di creare un’azienda molto competitiva non solo a livello locale ma anche a livello mondiale garantendo un ottimo lavoro a prezzi molto bassi e adatti a tutte le fasce di reddito. I suoi dipendenti vedevano in lui un capo onesto, gentile e disponibile ad ogni idea nuova come la progettazione e la creazione di una nuova unità di robot che poteva competere contro gli androidi Combot della Violet Systems. Ma un giorno le cose cambiarono radicalmente: Jin usò l’unità speciale della Tekken Force per ottenere una base missilistica vicino ad Osaka imponendo su chi cercava di opporsi a lui la forza. Da lì in poi, Jin inizò a conquistare basi importanti e punti chiave nel Sol Levante non solo grazie all’aiuto della Tekken Force ma grazie anche allo spionaggio della sua bodyguard Nina Williams, un’assassina irlandese che anni fa tentò di ucciderlo, e al lavoro instancabile sul piano tattico del capo delle forze armate della Zaibatsu, Eddy Gordo, in debito con Kazama, iniziando così la sua marcia di morte e distruzione sul mondo. Alla fine, Jin dichiarò la Mishima Zaibatsu indipendente da tutto e da tutti dichiarando guerra al resto del mondo; vincendo battaglie su battaglie e conquistando ogni stato del mondo, il mondo stava per piegarsi inesorabilmente alla potenza della Mishima Zaibatsu, ma un giorno durante una ricognizione alle porte di Guadalajara in Messico, le truppe della G Corporation tesero un’imboscata alla Tekken Force costringendole alla ritirata. Questa sconfitta causò molte perdite su entrambi i fronti, ma né la Mishima Zaibatsu né la G Corporation possono immaginare che dall’altra parte del mondo, un altro nemico sta per giocare la propria partita contro le due società dei Mishima.

A nord di Kyoto, vicino ad una strada sterrata, si erge maestoso un tempio buddhista del quindicesimo secolo chiamato Akuma Temple per via di alcune statue altamente inquietanti di alcuni demoni tipici della mitologia giapponese. Là, in quel tempio, ci vive una setta di guerrieri alquanto misteriosa chiamata Kage o ombra per definire così l’abbigliamento che indossano i componenti di quella setta simile ai vestiti degli assassini che differiscono solo per il colore(questi uomini sono vestiti di nero); questi uomini praticano diverse arti marziali tra i quali l’Aikido, lo Shurikenjutsu ossia l’arte degli shuriken, il Ninjutsu o il Judo, possedendo così un’ottima preparazione in tutte le arti marziali. Il capo di questa setta era un uomo molto misterioso dal passato alquanto oscuro. Nessuno dei suoi allievi l’aveva mai visto in faccia perché era coperta da un cappuccio nero che lasciava intravedere solo una cicatrice sull’occhio destro fattagli dal suo mortale nemico, molti anni prima; lo chiamavo “Sensei” o maestro come segno di rispetto verso di lui.
Quel giorno, l’uomo aveva radunato i suoi più fidati uomini per parlargli del suo piano, un piano che metterà a repentaglio molte vite.
“Fratelli, come sapete tutti, oggi è il giorno in cui questi due patetici capi quali sono Kazuya Mishima e Jin Kazama capitoleranno una volta per tutte!” disse con tono trionfante l’uomo. I suoi collaboratori emisero gride di gioia ma il “Sensei” ordinò di tacere e continuò il suo elaborato discorso.
“Dovete fare solo una cosa: mandare a monte i loro piani per favorire la nostra causa. Solo così, i loro eserciti piomberanno nel caos e capitoleranno una volta per tutte! Ora andate, andate tra i loro eserciti e seminate il caos!” detto fatto gli uomini tutti pieni di sogni di gloria partirono verso le destinazioni loro prefissate.
L’uomo si alzò e andò verso la finestra che mostrava un panorama invidiabile e infine disse guardando le foto dei suoi due obiettivi principali “Resta ora da cercare la pergamena e da uccidere questi due ostacoli e solo allora l’immenso potere del Gene del Diavolo sarà mio! AHAHAHAHA, si dia inizio alla battaglia!”
Nello stesso istante, un ragazzo di diciotto anni che stava andando a scuola disse voltandosi verso il cielo oscuro “Sento la tempesta arrivare..”
  • 0
[center]Immagine inserita
E tu che personaggio sei?
Immagine inserita Immagine inserita
Fight for your dreams, fight in Tekken

#2 Chreezy

Chreezy
  • Moderatori
  • 6ix God
  • 2614 messaggi
  • Località:Catania
  • Capitolo:Tekken 4
  • Personaggio:Steve Fox
  • Coppia:Steve - Marduk
  • ID PSN:ChreezyOVO

Inviato 27 settembre 2012 - 07:27

Questa è la prima FanFic seria che leggo qui sul foro, di solito optano tutti per la storia comica. :)

Comunque bravo Phoenix non scrivi per niente male, sono curioso di sapere chi si cela dietro quel cappuccio :sese:

ChreezyOVO.png

 

Follow Chreezy on:
 
Twitter    Youtube    IGNprofile    Twitch

 

 


#3 Phoenix Smasher

Phoenix Smasher
  • Utenti
  • Savior
  • 497 messaggi
  • Località:Bologna

Inviato 27 settembre 2012 - 07:33

grazie mille chreezy. Eccovi pronto il secondo capitolo!

Capitolo 2 - Vacanze infuocate

Una Lamborghini Diablo stava sfrecciando a tutta velocità verso Chinatown, a bordo un uomo di 49 anni conosciuto negli ambienti delle arti marziali come “Il demone dai capelli d’argento”. Il suo nome.. Lee Chaolan. Lee non era solo uno degli uomini più ricchi del pianeta, per via della vasta fortuna che possedeva, ma anche uno dei più pericolosi, per via della sua abilità nelle arti marziali e nel sedurre le donne con estrema facilità per via del suo aspetto molto seducente e per via dei suoi occhi magnetici che lo rendevano un uomo fuori dal comune. Le donne erano attratte da questo essere misterioso anche perché era il fratello adottivo di Kazuya Mishima e questo equivaleva essere vicini ad un immenso potere. Lee provava per suo fratello e suo padre Heihachi un odio enorme non per quello che avevano fatto ossia rifiutarlo come persona vedendolo solo come un oggetto, ma per quello che non avevano fatto ossia dargli una mano nei momenti difficili. Lee, in tutti questi anni, ha dovuto combattere le sue battaglie da solo senza nessuno che lo potesse aiutare e quest’odio l’ha consumato al punto da tentare di ucciderli entrambi, ma provava anche amore per loro perché gli avevano dato una casa e una famiglia, dopo che la sua era stata sterminata. “A volte mi chiedo come sarebbe stato il rapporto tra me e Kazuya se non ci fosse stato di mezzo il Gene del Diavolo” pensò tra sé e sé “Hmph! Magari migliore, chi lo sa?” Una lacrima gli rigò il suo bel viso. Alla fine scosse la testa come per dimenticare questa cosa, mise dentro “Appetite for Destruction” dei Guns’n’Roses e alzò il volume della radio “Basta ora pensare a queste cose, Lee! E’ il momento di godersi queste vacanze! Spero solo che Paul si sia ricordato di prepararmi la camera!” disse Lee ad alta voce e inizò a canticchiare “Welcome to the Jungle” dei Guns, la sua canzone preferita. Già, il suo migliore amico, un ragazzone di 49 anni nativo di New York,un judoka cui corrispondeva il nome di Paul Phoenix. Paul era un uomo alto e atletico, aveva gli occhi blu cielo e non passava mai inosservato per via del suo strano taglio di capelli a spazzola. Oltre ad essere uno dei veterani del King of Iron Fist Tournament, era anche uno dei lottatori più amati dal pubblico e dalle donne che lo volevano solo per la sua celebrità. Ma in realtà, Paul non era solo questo. Era un uomo solo che ogni giorno era tormentato dai suoi fantasmi che gli rendevano la vita impossibile,nella vita come sul tatami usava una maschera quando in realtà era totalmente diverso e solo una donna aveva capito come era in realtà,una donna dagli occhi di ghiaccio della quale lui si era innamorato perdutamente, anche se non lo voleva ammettere. Quel giorno Paul stava facendo una camminata con Steve Fox, un pugile di 22 anni che aveva conosciuto all’ultimo torneo, e con il nipotino di Paul, Isaac un bambino di 8 anni che era intelligentissimo per la sua età(riusciva a capire al volo anche il più piccolo problema),che era sulle spalle di Paul. “ Sai, zio credo che dovresti migliorare la tua tecnica” “Davvero, Izzy, e dimmi perché?” “Bé perché avresti più probabilità di stendere meglio gli avversari” Paul si mise a ridere “Ahaha! Sei unico, nipote!” disse Paul scompigliandoli i capelli biondi con tenerezza “Già,se Steve non sta attento lo metto al tappeto!” “ Ok,ok, Isaac,stai buono” disse Steve ridendo. A volte Paul pensava che Steve fosse suo figlio, e a volte voleva che fosse così. “Zio a che stai pensando?” chiese Isaac “A niente, nipote. Basta è ora di scendere!” disse Paul tentando di far scendere il bambino dalle spalle “No,non voglio!” “Oh,dai. E va bene, allora niente gelato!” “Non ci casco più a questi ricatti,zio!” Steve si mise a ridere a crepapelle. Paul doveva ripiegare sulla sua carta vincente e alla svelta. “ Senti Isaac, lo sai che al “Piccolo Principe” è arrivato un nuovo libro che parla di Einstein?” “Sì,davvero? Voglio prenderlo, zio!” “Ok,ok, però devi scendere.” “Scendo subito” Con Isaac, le cose funzionavano così e come poteva dire di no quel bambino a uno dei suoi autori preferiti che era Albert Einstein? Il bambino scese dalle spalle di Paul e si diresse con Steve verso la libreria. Ma Paul sentiva che mancava qualcosa, i soldi per comprare il libro! Con uno scatto felino, andò incontro ai due e diede 20 $ a Steve per il libro e per un quaderno che a Isaac piaceva tanto e disse loro che sarebbe passato un attimo da Marshall per aiutarlo a montare un nuovo sacco da boxe per il suo dojo e infine disse a Steve di riportare Isaac da lui nel suo appartamento perché doveva fare i compiti. Aveva finito di montare il sacco,quando sentì una voce familiare dietro di lui “Ahaha! Sempre in palestra eh, Paul! Quando ti deciderai a lasciare la tua amante?” Paul si voltò e vide Lee. “Lee! Vecchio Casanova! Quanto tempo!” I due amici si abbracciarono “Ma guardati, non sei cambiato di una virgola in tutti questi anni” disse Paul staccandosi da Lee “Nemmeno tu amico mio” “Io forse un pochino però va bene così. Da quanto sei arrivato?” chiese Paul prendendo le borse del suo ospite e si diressero verso il suo appartamento che era a 100 m di distanza dal dojo-ristorante di Marshall “Circa un ora fa, anche se l’aereo è atterrato con un ora di ritardo” “Eh,sai, il JFK è famoso per i suoi ritardi. Eccoci arrivati.” Paul estrasse l’altro paio di chiavi(ne aveva date un paio al nipote) ed entrarono nell’appartamento di Paul. Lee si stupì dell’appartamento dove era capitato. Era ordinato e pulito ed era anche bello, salvo che nel soggiorno ci fossero ancora alcune scatole. “ Scusami non ho avuto il tempo di sistemarle. Vado ad appoggiare le tue borse nella camera che ti ho preparato. Fai come se fossi a casa tua” disse Paul andando verso una stanza dell’appartamento“Ok, grazie mille”. Lee si tolse la giacca e l’appoggiò su un attaccapanni di quercia posto vicino all’entrata; in quel momento un bambino biondo di otto anni, armato di quaderno, libro e astuccio che si dirigeva verso la tavola del soggiorno, si fermò davanti a Lee “Ciao piccolo,come ti chiami?” chiese Lee inginocchiandosi di fronte al piccino “ Tu sei Lee Chaolan, l’amico di zio Paul?” “Sì, come fai a saperlo?” “Zio Paul mi parla spesso di te!” il bambino appoggiò quello che aveva in mano sulla tavola e tornò da Lee tendendogli una manina “Mi chiamo Isaac Erastothene Phoenix” “Lee Chaolan.” disse Lee stringendogliela piano “Erastothene?” “E’ un nome che gli ha dato mia sorella Elizabeth! E’ fissata con i matematici greci!” disse Paul ritornando dalla camera. “ Ti faccio fare un piccolo tour della casa ok?” “Perfetto” Paul brevemente gli fece vedere tutte le stanze della casa prima di farlo entrare in quella che sarebbe stata per il periodo della sua permanenza a New York, la sua stanza. La stanza di Paul era piccola ma arredata da un’elegante mobilio,aveva una libreria ben fornita piena di vecchi libri come l’Iliade o l’Odissea in greco e le pareti erano affrescate in due scene: nella prima c’era una rappresentazione di Tutankhamon e nella seconda c’era affrescata la guerra di t***a prese tutte due da un libro. Mentre parlavano i due vecchi amici, Isaac chiamò lo zio per chiedergli una mano sulla storia rinascimentale. “Vuoi assistere alla lezione?” “Perché no?” disse Lee. La lezione di storia che Paul diede al nipote era interessantissima. Chi se lo sarebbe mai aspettato che Paul sapesse tante cose e che con la sua immensa cultura non avesse annoiato né il nipotino né lui? Ma Lee dimenticava che Paul era laureato in archeologia e che aveva una gran testa, una cosa che si dimenticava anche Paul. Quella sera,dopo aver riportato Isaac da sua madre tornata dopo un lungo viaggio per via di un contratto di lavoro, Paul, Lee, Marshall e Steve andarono al Sleeping Buddha, uno dei ristoranti più in di Chinatown per dare un grosso benvenuto a Lee negli States. Dopo cena, Lee e Paul, a bordo della Harley Davidson Sporster di quest’ultimo, si diressero verso l’autostrada per portarlo verso Manhattan per fargli fare un giro, ma accadde qualcosa di insolito. Un camion si scontrò contro la Harley di Paul facendo esplodere mezza carreggiata. Lee e Paul furono scaraventati dall’altra parte dell’autostrada. I due si ripresero immediatamente per vedere uno strano tipo vestito con una tunica nera che sguainò una katana. Paul,mezzo ferito e con la tuta strappata all’altezza del petto, lottò contro l’uomo ma questi lo ferì seriamente allo stomaco. Paul cadde a terra in una pozza di sangue e qualcosa scattò dentro Lee sprigionando un bagliore intenso e gli fece comparire un piccolo tatuaggio sul braccio destro e fece scappare l’uomo e dopo l’estenuante lotta, perse i sensi cadendo a terra. In quel momento due donne che stavano battagliando fra di loro, una bionda e una mora, notarono i due feriti e chiamarono un’ambulanza. La bionda si avvicinò a Paul per constatare le sue condizioni e questi le disse prima di perdere i sensi “Sei.. un.. angelo.. venuto.. per.. portarmi.. via?” Da allora le vite di Paul Phoenix e di Lee Chaolan non sarebbero state più le stesse.


Spero vi piaccia. Che succederà ai due? Scopritelo nel prossimo capitolo!
  • 0
[center]Immagine inserita
E tu che personaggio sei?
Immagine inserita Immagine inserita
Fight for your dreams, fight in Tekken

#4 Fefo

Fefo
  • Utenti
  • Grand Master
  • 183 messaggi
  • Capitolo:Tutta la saga
  • Personaggio:Anna
  • Coppia:Anna - Nina

Inviato 27 settembre 2012 - 07:46

Chissà chi sono le "Due donne che stavano battagliando fra di loro, una bionda e una mora" :chees:
Non saprei proprio dirlo :guru: :asd:
Furbacchione!! La tua fantasia di far innamorare chi penso io con chi penso io( :huh: ) la stai realizzando :)
  • 0
Immagine inserita

Try showing me a good time

#5 Phoenix Smasher

Phoenix Smasher
  • Utenti
  • Savior
  • 497 messaggi
  • Località:Bologna

Inviato 27 settembre 2012 - 08:00

eh, sì! Eccovi il capitolo 3 della storia

Capitolo 3 - Iori

“Sono nel buio, perso nell’oscurità, ma che cosa è accaduto? Qualcosa dentro di me sta prendendo forma, ma che cosa? E’ questo un abisso? L’abisso dei ricordi mi prende e mi trascina quasi volesse farmi vedere vecchi ricordi oramai repressi. Davanti a questo labirinto tortuoso,vedo un uomo che mi chiama per nome. Ma chi è, come fa a sapere come mi chiamo? Lo guardo meglio. E’ un uomo che avrà all’incirca 37 anni se non di più,alto e ha i capelli neri. Ma la cosa che mi colpisce sono i suoi occhi, di un grigio intenso quasi magnetici. Uguali ai miei. Mi fa cenno di seguirlo ed inizia a correre. Io corro assieme a lui e ad un tratto si ferma e mi dice “Esci dall’oscurità Lee, rivela la tua vera natura. Trova il quarto, trova Iori” “Iori.. Ehi aspetta chi è questo Iori, non capisco!” “La fine è l’inizio, solo scoprendo chi sei, tu e gli altri salverete il mondo”. Non c’è tempo per le spiegazioni Lee, è ora di svegliarsi.”
Le scosse del defibrillatore fecero riprendere conoscenza a Lee. I due furono portati al NYC Hospital. Lee,fortunatamente, ebbe diverse contusioni e qualche ferita, Paul invece rischiava grosso. I medici lo tennero sotto i ferri per due ore per sanare la profonda ferita che aveva ricevuto all’altezza dell’addome; dopo due ore, Paul si era ripreso del tutto dopo l’effetto dell’anestetico.
“Ehi, vecchio matto, lo sai che mi hai fatto preoccupare?”
“Si si, Lee, taglia corto, esco da un’operazione di due ore e sono ancora rintronato dall’anestetico.” disse Paul alzandosi sui gomiti a fatica per parlare meglio con l’amico. “Allora hanno trovato quel bastardo che ci ha attaccato?”
“No, purtroppo, Lei sta facendo tutto il possibile ma ha le mani legate per via di un altro caso che gli hanno affidato.” “Capisco.” Lee gli guardò il viso e gli disse “Lo sai che hai un bel taglietto sul labbro. Magari ti scambiano per quello di Assassin’s Creed!” “Ahahah, certo e ora mi scambieranno per Dragunov almeno la versione brutta! Senti tra quanto sarò dimesso?” “Tra un’ora circa. L’intervento è andato bene e non ci sono state complicazioni.” “Meno male” disse Paul mettendo la testa all’indietro “ Non ne potevo più di questi aghi!”. Un’ora dopo, Lee e Paul furono dimessi e poterono tornare nell’appartamento di quest’ultimo, ma mentre percorrevano la strada di casa si sentirono osservati. Qualcuno li stava seguendo, ma non riuscivano a vederlo. Mentre stavano camminando verso Chinatown, Paul e Lee si trovarono davanti tre uomini vestiti di nero, simili a quello dell’incidente.
“Mi sa che quello là ha chiamato i rinforzi!”
“Sì,hai ragione, Paul. Andiamocene” “Fermi!” disse uno dei tre uomini puntando contro di loro una pistola “Mani bene in vista!” “Ok,ok, amico stai calmo!” disse Paul a voce alta “Paul, che cosa vuoi fare?” “Ora lo scoprirai”. Paul mise le mani in alto e si diresse verso l’uomo senza alcun timore. “Ora morirai” disse uno dei tre sguainando una katana “Bene,sono tutto vostro” disse Paul sfoderando un enorme sorriso “Ma è scemo o cosa?!” pensò Lee. In quell’istante l’uomo con la katana tentò di colpire Paul, ma lui con uno scatto schivò il colpo e disarmò l’uomo con un movimento fulmineo e l’uccise. Successivamente, non diede tempo all’uomo con la pistola di sparargli perché prima schivò i suoi calci poi gli andò dietro e gli spezzò il collo. L’ultimo estrasse un piccolo pugnale e tentò di colpire Paul alle spalle ma con un movimento fulmineo glielo conficcò nel cuore. “Wow! Paul da dove ti sono venute fuori queste abilità?” chiese Lee sorpreso “E’ stato istintivo” “Ok, ora andiamocene prima di attirare l’attenzione di qualcuno” I due corsero via e si diressero verso l’appartamento. Intanto c’era qualcuno che aveva assistito alla scena, prese un cellulare e chiamò il suo contatto. “Maestro? Sì, li ho trovati e non immagina neanche chi possano essere. Certamente,li seguirò passo dopo passo. Salute e pace a voi maestro”. Spense il cellulare e disse infine “ Bene. Ora non resta che scoprire dove è il demone della profezia.” Una volta arrivati a casa di Paul, i due iniziarono a parlare dei fatti accaduti prima “Io non capisco, come diamine hai fatto a fare quelle mosse?” “Non so, è stato istintivo.” “Bah,sarà. Ma comunque sia, chi erano quei tizi vestiti di nero?” disse Lee sedendosi sul divano “Non saprei, di certo non appartenevano né alla G Corporation né alla Mishima Zaibatsu.” Paul si tolse la maglia e si guardò la ferita ricucita. Fortunatamente i punti non si erano staccati e la ferita non si era riaperta. Paul si diresse in bagno per darsi una rinfrescata. “E’ tutto troppo strano, se ci pensi. Prima l’incidente in autostrada, poi questi tizi che tentano di ucciderci, poi tu che usi quelle strane mosse tentando di imitare quell’italiano di quel videogioco, oh diavolo come si chiama? Enzo?” “Ezio Auditore” disse Paul tornando in soggiorno “Giusto lui. Non riesco a capire che cosa sta accadendo. Uff, cos’altro potrà mai capitarci?” “Mmm, non saprei. Forse le Williams che vengono da noi a prendere un caffè senza che si facciano fuori a vicenda?” “Ahahah, fantascienza!” “Esatto. Però, toglimi una curiosità. Tu nel sonno, hai parlato di un certo Iori, chi è?” “Eh, vorrei saperlo anch’io.” Lee rifletté un istante e disse al suo amico dirigendosi verso la finestra “Paul, devi aiutarmi a trovare questo Iori. Forse così capirò meglio che diavolo sta succedendo in questo dannato mondo!”.
Intanto, alla Ishikawa High School di Kyoto, un ragazzino di 17 anni e mezzo faticava a stare attento alla lezione di letteratura perso completamente nei suoi pensieri guardando fuori dalla finestra mentre il professore stava leggendo un passo de “La via del samurai” di Yukio Mishima. Il suo nome.. Iori Tokugawa. Iori è un ragazzo alto, dal fisico atletico,ha i capelli neri, lunghi e tirati all’indietro e gli occhi marroni ed appartiene a una delle più facoltose famiglie di Kyoto,e nonostante la su giovane età, è diventato l’erede di un impero milionario dopo la morte del padre. Un impero che la G Corporation e la Mishima Zaibatsu vorrebbero avere. Ad un certo punto il professore richiamò il ragazzo. “Signor Tokugawa, a che pensa? Per favore ci spieghi il brano che ho appena letto.” Il ragazzo si voltò verso il professore, prese il libro e iniziò a spiegare il brano “Ho scoperto che la via del samurai è la morte. Un dilemma di vita o di morte va risolto, semplicemente, scegliendo una súbita morte. Non vi è nulla di complicato in ciò. Fatti animo, e procedi. Con queste parole, Mishima voleva spiegare che la via del samurai è tutta dedita all’onore. Quando si va in battaglia, non bisogna esitare ma bisogna essere consapevoli dei rischi che si corrono e combattere per quello in cui uno crede.” Tutti i suoi compagni lo guardavano ammirati assieme al professore che disse infine “Eccellente signor Tokugawa. Come sempre” Dopo la fine delle lezioni, Iori si diresse verso casa quando degli uomini attaccarono il ragazzo che si difese in maniera abile, ma in suo aiuto arrivò una persona che lui conosceva molto bene,Kazuya Mishima. “Stai bene ragazzo?” “Sì, grazie Mishima san. Ma sapevo cavarmela anche da solo. Comunque grazie” disse Iori correndo fino a casa. Ma qualcosa aveva fatto scattare nel ragazzo un grosso dubbio: come mai provava un odio profondo per quell’uomo che l’aveva aiutato sebbene che in passato è stato rivale di suo padre anche se non lo conosceva bene? Che cosa si stava annidando dentro di lui?

Debutto di un nuovo personaggio: Iori Tokugawa. Che legami ha con i Mishima? Che vuole Kazuya da lui?
  • 0
[center]Immagine inserita
E tu che personaggio sei?
Immagine inserita Immagine inserita
Fight for your dreams, fight in Tekken

#6 MattSinCara99

MattSinCara99
  • Utenti
  • Vindicator
  • 334 messaggi
  • Località:Cornate D'Adda

Inviato 28 settembre 2012 - 01:16

Davvero Bello ;)
Complimenti!
  • 0
Jacob Novak vince la settima stagione di NXT!!!
Il suo pro è Sin Cara!!

#7 Phoenix Smasher

Phoenix Smasher
  • Utenti
  • Savior
  • 497 messaggi
  • Località:Bologna

Inviato 30 settembre 2012 - 07:41

Dato che molti di voi adorano questa fan fic, posterò anche il 4 capitolo della storia.

Capitolo 4 - Piani di guerra

La guerra tra la Mishima Zaibatsu e la G Corporation oramai infuriava da mesi lasciando nei vari campi di battaglia sparsi per il mondo migliaia di morti tra soldati e civili, costringendo le due società a reclutare nuovi soldati per combattere e nuovi tecnici per sviluppare nuove armi con le quali avrebbero potuto annientare facilmente gli avversari. Quel giorno era un giorno molto teso per Jin perché da una parte uno dei suoi brillanti capitani, Lars Alexandersson, aveva disertato e formato un battaglione che teneva testa alla Tekken Force, mentre dall’altra la sua armata rischiava di perdere diverse posizioni importanti che potevano portare alla sconfitta definitiva o a una nuova serie di vittorie così aveva convocato per una riunione speciale i suoi uomini migliori incluso il tenente Akiwara,capo in seconda della Tekken Force e braccio destro di Eddy Gordo. Dato che Eddy era assente per via di un influenza, fu sostituito da Akiwara che iniziò la discussione. “Signori, abbiamo davanti ai nostri occhi una situazione a dir poco drammatica. Molte delle nostre migliori reclute sono morte e i nostri battaglioni si stanno ritirando dai vari campi di battaglia schiacciati dagli attacchi lampo della G Corporation. Dovremo agire di conseguenza, dovremo colpirli con imboscate!” “Signor Akiwara” esordì così Nina “Io credo che lei stia sottovalutando il nemico. La G Corporation possiede una potente armata e in questi mesi, dopo la sconfitta a Città del Messico, la G Corporation ha rispedito le nostre truppe in Russia con conseguenze devastanti; ma la nostra rivale possiede anche un sistema avanzato di spionaggio.” “Tutto dovuto alla brillante del corpo di Kazuya Mishima” disse con un sorriso Akiwara. Nina odiava che qualcuno le rammentasse che aveva un legame di parentela con quella serpe di sua sorella Anna, soprattutto se quel qualcuno era un soldato della Tekken Force arrogante e presuntuoso. “Signor Akiwara, se lei intende nominare ancora una volta quella donna,io le giuro solennemente che la faccio espellere dalla Tekken Force!” “ Mi scusi, signorina Williams, non era mia intenzione.” “Però l’ha fatto e gradirei che non lo facesse più, se ci tiene alla vita e alla carriera” disse Nina guardandolo di sottecchi “Calma,calma signori miei non perdiamo la calma perché già la situazione che abbiamo di fronte è parecchio scottante e rischiamo di fare un’azione senza valutare le conseguenze” esordì così il capo della Mishima Zaibatsu, Jin Kazama facendo ristabilire la calma tra i partecipanti alla riunione “Io ho una proposta migliore. Molti di noi vogliono un attacco a sorpresa sui battaglioni della G Corporation ma secondo me sarebbe meglio spiare le loro mosse per capire meglio i loro scopi senza che lo sappiano. Questi sono i miei ordini, la riunione è finita” “Ma, signor Kazama, ho altro da dire..” “Lei, signor Akiwara ha parlato già abbastanza. Non aggiunga altro!” disse Jin alzandosi dalla sua poltrona. Congedati i suoi uomini incluso Akiwara, Jin si diresse assieme a Nina verso il suo ufficio per parlarle di una missione segreta. “Nina,come ben sai le nostre basi rimasteci nel mondo sono poche e noi corriamo il grosso rischio di perdere la guerra, un rischio che dobbiamo debellare alla svelta.” “So che tempo fa, una delle tue spie ti aveva riferito di un reclutamento di massa della G Corporation e che si sono stanziate vicino al tempio.” “Eh, ma loro non sanno che ci siamo anche noi là. Comunque,ho un incarico importante per te. Devi andare in Russia.” “Oh,la usiamo di nuovo?” “Sì, è perfetta per un’azione di spionaggio” “Kazuya ha messo gli occhi su un sito archeologico in Giappone, che cosa spera di scoprire?” “E’ questo il tuo compito. Dobbiamo scoprire che cosa tramano lui e i suoi capi e perché sono interessati a quel sito.” “Spero che tu sappia quello che fai” “Nina.. conto su di te” “Come sempre.” disse Nina uscendo dall’ufficio e dirigendosi verso l’eliporto. Jin si diresse alla finestra del suo ufficio e guardò la pioggia cadere ininterrotta “Se il mondo dovrà essere distrutto da una faida tra padre e figlio, che sia!”
Intanto ai quartier generali della G Corporation, Kazuya stava dialogando con i suoi uomini in sala riunioni per decidere dove si sarebbe tenuto lo scontro decisivo contro la Mishima Zaibatsu. Quel giorno era presente anche Akira Toyuki, braccio destro di Bruce Irvin nonché il fine stratega che ha portato alla vittoria la milizia della G Corporation nella campagna d’Egitto facendo ripiegare le truppe della Mishima Zaibatsu verso la zona della Valle dei Re. “Signori,ci troviamo di fronte ad un successo senza precedenti. Anche se al momento disponiamo di pochi battaglioni siamo riusciti a sconfiggere il nemico costringendolo a ripiegare fino alla Valle dei Re, un importante successo per noi che credo sarebbe meglio replicare al più presto.” disse entusiasta Bruce Irvin, senza nemmeno accennare al suo braccio destro che lo guardava di sottecchi. “Secondo me invece è meglio conservare le energie per lo scontro decisivo. Come hai detto tu Bruce,al momento abbiamo pochi battaglioni ed è meglio reclutarne degli altri prima di perdere questo scontro anche perché i nostri nemici si staranno riorganizzando” disse Anna. Alla fine,intervenne Kazuya “Tutti e due avete ragione; abbiamo bisogno di nuove reclute e di munizioni e quelle le possiamo trovare facilmente dal nostro contatto in Russia, ma vorrei sapere di più sul tempio che la Mishima Zaibatsu ha trovato in Egitto e sul sito archeologico a Kyoto.” Intervenne anche Akira Toyuki “Sarà fatto signore, alcuni dei miei uomini sono pronti e..” “No, lei non farà niente, Toyuki san, è più importante in Egitto che là in Giappone. Ho deciso che sarà la signorina Williams che dovrà investigare su quel sito. Con questo ho finito.” disse Kazuya alzandosi e fece segno ai suoi uomini di andare. Tutti uscirono tranne Anna che era sorpresa dalla decisione del suo capo. “Sei sicuro di quello che fai, Kazuya? In tutti questi anni che ti conosco, stavolta sei riuscito a sorprendermi” “Ho scelto te, perché sei la più competente in questo ambito. Toyuki è ambizioso ma è una frana nello spionaggio però è competente nella tattica di guerra.” “Sì, ho notato.” “Vedi di scoprire delle notizie rilevanti sul sito, di scoprire che cosa stanno architettando i nostri nemici e fammi una ricerca dettagliata su Iori Tokugawa”“Sarà fatto. Conta pure su di me!” “E’ una cosa che ho sempre fatto.” disse infine Kazuya che si adagiò tranquillamente sulla sua poltrona mentre guardava la sua guardia del corpo andare via. “Quel ragazzo ha un qualcosa di familiare, almeno in apparenza, ma vorrei scoprire che cosa nasconde.”
Mentre Anna si stava incamminando verso l’eliporto, Akira prese il telefono e compose un numero di telefono senza che venisse notato dai suoi commilitoni. “Maestro.. dovete mandare una squadra a Kyoto. Sì, il quarto è là. E’ tutto pronto oramai, dobbiamo solo scoprire dove si nasconde il demone.” “Devi mandare alcuni dei tuoi uomini a New York, il demone è là..” “Sarà fatto, sensei” Il sensei chiuse la comunicazione e disse infine “Ora aspetto solo la tua prossima mossa.. Chaolan.” disse abbozzando a un sorriso il sensei. Lui voleva solo la testa di Chaolan e la morte dei Mishima, ma perché tanto odio nei loro confronti?
  • 0
[center]Immagine inserita
E tu che personaggio sei?
Immagine inserita Immagine inserita
Fight for your dreams, fight in Tekken

#8 Chreezy

Chreezy
  • Moderatori
  • 6ix God
  • 2614 messaggi
  • Località:Catania
  • Capitolo:Tekken 4
  • Personaggio:Steve Fox
  • Coppia:Steve - Marduk
  • ID PSN:ChreezyOVO

Inviato 30 settembre 2012 - 08:44

Mamma mia è un impresa leggerla tutta, ogni capitolo è lunghissimo..comunque ho letto anche quest'ultimo e devo dire che ormai sono curioso di sapere come le cose si svilupperanno. :sese:

ChreezyOVO.png

 

Follow Chreezy on:
 
Twitter    Youtube    IGNprofile    Twitch

 

 


#9 Phoenix Smasher

Phoenix Smasher
  • Utenti
  • Savior
  • 497 messaggi
  • Località:Bologna

Inviato 01 ottobre 2012 - 04:21

dato che vedo molti commenti positivi, ora posto il 5 capitolo dove Nina è sovrana!

Capitolo 5 - Nikita

Dopo quattro ore di volo dall’aeroporto Tanaka di Tokyo fino al Czar Nikolai II Airport di Mosca e dopo due ore di viaggio dall’aeroporto, Nina arrivò finalmente all’hotel Zakhaev di San Pietroburgo dove poteva iniziare la sua missione: spiare la G Corporation per capire che interesse avevano in una tomba senza nome scoperta per caso cinque giorni fa vicino a Kyoto. Entrata nella sua stanza, una suite regale all’ultimo piano del hotel, Nina iniziò a disfare il suo bagaglio. Controllò che tutto fosse in ordine:due pistole calibro 32 c’erano, un fucile da cecchino Panther 523 da montare pezzo per pezzo c’era,coltelli da combattimento c’erano e c’era anche la sua Desert Eagle usata solo in caso di bisogno; mentre stava rimettendo le cose in ordine, decise che era il momento di farsi una doccia così scelse che cosa avrebbe indossato dopo, si spogliò dei suoi abiti avendo cura di non essere osservata da occhi indiscreti e iniziò a farsi il bagno. Mentre si stava lavando, i pensieri invasero la sua testa come un fiume in piena facendole vedere delle immagini sconnesse tra di loro. Che volevano dire quelle immagini? Davvero si ricordava ancora qualcosa del suo passato prima del sonno criogenico? Oppure esisteva una soluzione alla sua amnesia? Nessuno fino ad ora aveva scoperto che cosa poteva causare l’amnesia né una cura per questo problema ma certi ricordi, Nina voleva estirparli dalla sua mente come la morte di suo padre che fu ucciso davanti a lei quando aveva nove anni e da allora lei e sua sorella si sono sempre fatte la guerra per questo fatto. Una lacrima scese sulla sua guancia pensando a tutto quello che si era persa in questi vent’anni e per di più aveva scoperto di avere un figlio già adulto che nel 4 torneo non era riuscita ad uccidere. Già,l’unica sua missione finita senza la morte dell’obiettivo. Ma ora basta con queste debolezze, si disse dentro di sé, bisogna rimanere lucidi per la missione. Guardò l’orologio, erano le otto e mezza, era l’ora di colpire. Indossò la sua tuta viola, assemblò il suo fucile e partì per la sua missione; usò i tetti per non essere osservata da occhi indiscreti e, dopo cinque minuti, arrivò all’edificio dove all’interno c’era il suo obiettivo, Anatoli Keshenkov, uno dei mercenari di Kazuya e contatto russo con l’equipe di archeologi stanziati in Giappone. Nina prese il suo binocolo e controllò la situazione nel palazzo: mmm, non era un palazzo molto protetto, c’erano cinque guardie stanziate in ogni stanza, non sarebbe stato un problema eliminarle. Puntò il binocolo più in alto e vide Keshenkov che parlava con suo assistente. Bersaglio individuato. “ Ok, un lavoretto veloce e pulito. Come ai vecchi tempi” disse Nina prima di spiccare un salto della fede e atterrò vicino ad un cespuglio. La sua missione poté avere inizio. In meno di cinque minuti, uccise una ventina di guardie senza che queste dessero l’allarme e si guadagnò il pass per accedere all’ultimo piano dove si trovava il suo bersaglio. Caricò la sua pistola ed entrò nella stanza. Sentì una voce dietro la scrivania, era quella Keshenkov “Vitali, Vitali, sei tu?” “Vitali è morto, idiota. Nessuno verrà ad aiutarti” L’uomo, un russo di 48 anni con i capelli brizzolati si girò dalla sua sedia in pelle e vide Nina che gli puntava la sua pistola contro la sua faccia “Nina Williams?! Come.. Come hai fatto ad entrare?” “Ho i miei sistemi; voglio sapere che cosa state complottando tu e i tuoi affiliati in Giappone.” “Ah, parli della tomba che abbiamo scoperto?” “Esatto.” “Bé non saprai niente da me!” “Povero illuso,tu non sai con chi hai a che fare” “No, so benissimo chi sei e quale è il tuo modus operandi, solo non saprai nulla da me” “Bene” disse Nina caricando la pistola e sparò un colpo dritto alla gamba dell’uomo. Keshenkov, rantolava per il dolore “Ahi, ahi, brutta strega questa me la paghi!” “Sì,sì, certo. Ora” lei premette il suo tacco contro la ferita provocando al russo un male atroce che si mordeva il labbro fino a sanguinare “se non ti dispiace vorrei sapere il motivo del vostro interesse per quella maledetta tomba, a meno che tu non voglia dire addio” Lei puntò la pistola verso la parte bassa dell’uomo costringendolo a fare con la testa no “alla tua virilità” “E va bene, strega, hai vinto.” Dopo circa cinque minuti Nina uscì dal palazzo con una pila di documenti top secret soddisfatta del suo lavoro, quanto a Keshenkov bè ci ha rimesso la pelle. Tornata all’albergo, l’assassina telefonò al suo capo “Jin,ho completato la missione, Keshenkov alla fine ha parlato” “Benissimo, ora devi partire immediatamente per Tokyo e da lì inizierà la tua prossima missione” “Scovare e uccidere Anna?” “Non proprio, devi trovare quella tomba e scoprire che cosa contiene” “Va bene, non è il mio genere di missione però si può fare” “Hai un mese di tempo per prepararti” “Grazie mille, conta pure su di me” Nina spense il cellulare. Aveva un mese di tempo per prepararsi ma c’era qualcosa che la turbava e quel qualcosa proveniva da quei fascicoli che Nina aveva sottratto a Keshenkov. Aveva il tempo di leggerli con calma ma ora doveva pensare a sistemare le cose con una persona per lei di grande importanza: suo figlio.
“Mmm, bene molto bene” disse Sensei guardando da una delle telecamere di sorveglianza la morte di Keshenkov “Sensei..” “Che c’è Akira?” “C’è il suo braccio destro signore” “Ah, bene fatelo entrare” Un uomo di circa 61 anni entrò nella grande sala dell’Akuma Temple dove erano riuniti diversi allievi Kage, era un uomo alto,atletico,aveva i capelli brizzolati e gli occhi di un marrone intenso. L’uomo non era giapponese, ma era inglese denotato dal suo tipico accento del sud dell’Inghilterra. “Amico mio..” “Sensei” disse l’uomo abbracciando l’altro in segno di reciproco rispetto e d’amicizia “Come procede il piano?” “Tutto va come avevamo previsto, nulla è stato lasciato al caso.” “Bene, c’è solo una persona che mi preoccupa..” “Chi?” “Williams e la sua banda secondo te non intralceranno i nostri piani?” “Finché noi opereremo come abbiamo fatto fino ad ora, loro non sospetteranno nulla ma temo anch’io di un loro coinvolgimento diretto. Però sono solo irlandesi che vuoi che facciano contro di noi, un manipolo di assassini irlandesi?” disse Sensei ridendo. L’uomo pensò tra sé e sé “Sono irlandesi,infatti e sono parenti di Nina ed è questo che mi preoccupa. Dobbiamo eliminarli.” “Aspetteremo la loro mossa ma fino ad ora ci concentreremo soltanto sulle Williams e i loro capi imbecilli”

Ed ecco il sesto capitolo:

Capitolo 6 - Una strana mattina
“Ogni notte,mi sento sprofondare dal peso dei miei ricordi. E’ come se volessero dirmi qualcosa le migliaia di immagini che ogni stramaledetta sera mi riempiono la testa, ma non riesco ancora a comprenderne il significato;questa notte,mi trovo a vagare senza meta per le strade illuminate della Grande Mela; ad un certo punto incontro una donna che mi fa cenno di seguirla. Io la seguo in una strada che non ha fine e mi parla dicendomi “Cerca la verità, Paul, cerca tuo figlio” Un figlio? Io avrei un figlio? Tutto questo mi sembra assurdo. All’improvviso compaiono diverse immagini che mi bombardano la mente facendomi ricordare cose che non voglio: la morte di mio fratello,l’uomo che l’uccise ed infine Nina e Steve.. Ma che cosa vuole dire questa immagine di loro due? La donna infine mi disse “Loro sono l’Alpha e l’Omega della tua vita Paul, trovali, scopri la verità e salva la tua famiglia” Famiglia? Non capisco.. Ma ora non c’è tempo per capire Paul.. E’ il tempo di svegliarsi.”
Paul si svegliò di soprassalto, madido di sudore che imperlava il suo corpo scultoreo. Si mise una mano sulla fronte cercando di essere partecipe alla realtà che lo circondava, gettò uno sguardo rapido all’orologio vicino al comodino. Erano le 6,30 di mattina. “Oddio, è stato solo un sogno, solo un altro fottutissimo sogno” si disse tra sé e sé; aveva bisogno di calmarsi, così andò in bagno e si gettò dell’acqua fredda sul viso. Si guardò allo specchio e si disse “Non sei più quel ragazzo che aveva bisogno di aiuto, ora sei un uomo Paul, un uomo che si fa vedere come un emerito idiota e non come un eroe e una gran testa quale sei sempre stato.” Nel volto di Paul, scese lenta una lacrima. Infine Paul scosse la testa come se volesse dimenticare tutto quello che gli è successo nel sogno e infine si mise a preparare la colazione per Steve e Lee. “Ragazzi è ora di alzarsi!” disse dalla cucina mentre preparava del buon caffè, del buon tè inglese, il pane tostato con la marmellata o il burro ed infine i suoi famosi pancakes. “Ma, Paul sono quasi le sette lasciami dormire!” disse Lee rigirandosi nel letto. Steve si alzò subito dal letto, prese la sua roba e disse a Paul “Vado a farmi una doccia, arrivo tra poco” “Va bene. Lee non te lo ripeto, alzati da quel letto oppure ti scaravento di sotto!” “Paul, per l’amor del cielo, sono le 7,20 non puoi buttarmi dal letto a quest’ora!” “Okkk, vorrà dire che questi meravigliosi pancakes che sto facendo me li mangerò con Steve..” Lee alzò la testa, annusò il profumo che proveniva dalla cucina e chiese “Quelli con lo sciroppo d’acero?” “Proprio quelli!” “Arrivo!” disse Lee alzandosi. Paul pensò tra se e se “Questa tattica funziona ancora” Dopo cinque minuti, Lee e Steve arrivarono in cucina. “Accidenti Paul, tu ci vizi così” disse Lee sedendosi a tavola “Ora viziarvi, non credo proprio.. E’ una piccola gentilezza che vi ho fatto” “Paul, attento sta andando di fuori l’acqua per il tè!” disse Steve notando l’acqua che stava uscendo dal bricco. “Grazie mille provvedo subito” Paul tentò di spostare il bricco con la presina ma la presa gli scivolò e quasi si ustionò un piede“Ahi! c***o, scotta!” “Tutto a posto?” “Merda, ho quasi rovesciato l’acqua. Spero che ti basti per il tè Steve” disse Paul, versando il contenuto del bricco nella tazza di Steve “Sì,sì basta stai tranquillo.” “Mangi altro oltre ai biscotti?” “No,no, ti ringrazio anche perché devo scappare tra 10 minuti” “Ah,sì? E’ per quell’incontro che devi fare per entrare ad Harvard?” disse “Sì, devo incontrare il rettore, tra poco.” Steve guardò l’orologio e infine disse “Oddio! Devo andare! Scusatemi se non sto a chiacchierare con voi ma devo correre se no arrivo in ritardo” disse Steve prendendo velocemente la tracolla e uscì di casa “Buona fortuna, Steve, facci sapere..qualcosa.” disse Paul al ragazzo ma Steve era già uscito. “Mah, non capisco che cosa gli passa in questi giorni a Steve. Meglio così, almeno non si tiene occupato con la boxe.” “Mmm, forse hai ragione. Come va il mal di testa?” “Va meglio grazie Lee.” disse Paul. Paul,dal giorno dell’incidente, non era più lo stesso. Aveva cambiato atteggiamento e come se non bastasse aveva stilato delle domande di lavoro con le maggiori università americane per avere la cattedra di archeologia, materia nella quale era laureato, ma purtroppo quei sogni lo tormentavano provocandoli dei grossi mal di testa e gli riapriva delle ferite mai sanate. “Paul.. va tutto bene?” “Sì, abbastanza.” Ma in realtà sapeva che non era così, non voleva che i suoi amici sapessero del suo passato travagliato per risvegliare in lui terribili ricordi. Guardò l’orologio, andò in camera sua e s’iniziò a vestire. “Ora devo andare. Marshall mi starà aspettando al ristorante” “Ok, ti devo fare qualcosa?” “No,no, pulire la casa l’ho già pulita io da cima a fondo, mi raccomando non mettere in disordine niente.” disse Paul mettendosi il suo giaccone nero. “Ok, d’accordo. E se vado a fare un giro?” Paul diede a Lee un mazzo di chiavi,l’ultima a sinistra era la chiave che apriva l’appartamento. Paul aveva fatto fare diversi paia di chiavi così era sicuro di non perderle. “Mi raccomando non le perdere.” “Tranquillo, Paulie! Ci vediamo dopo” “A dopo” disse Paul uscendo. Quel giorno pioveva a New York, anche se a volte la pioggia lasciava spazio al sole creando un panorama fantastico, ammirato dai più piccoli che rimanevano incantati da questa meraviglia di tempo. Paul camminava con passo deciso verso il ristorante di Marshall, sentendo la pioggia che li accarezzava dolcemente il viso quasi fosse stata la mano di quella donna che gli aveva salvato la vita dopo l’incidente; ad un tratto si fermò al Wilde’s Café,uno dei café irlandesi più belli del quartiere di Chinatown per prendere un caffé e vide Steve seduto al tavolo con una ragazza bionda. Paul la riconobbe subito. Che diavolo ci faceva lei a Chinatown? Fortunatamente Nina non l’aveva mai visto con i capelli all’ingiù e questo giocava a suo favore e sperava che Steve non lo riconoscesse. Sentì il cuore battergli all’impazzata quasi fossero i colpi delle mitragliatrici, la guardò meglio. Era molto più bella del solito, era vestita con una maglia viola come sempre ed un paio di jeans neri, non era truccata e questo le faceva brillare ancora di più il viso con quei suoi scintillanti occhi blu. Paul si ricordò tutte le volte che avevano combattuto insieme nel King of Iron Fist. Lei era stata l’unica ad essere pari a lui e questo aveva creato in Paul un sentimento di ammirazione e qualcos’altro di più profondo per quella donna. Amore. Un sentimento mai provato prima e che da dopo il loro primo incontro non si era attenuato in Paul. Quella strega irlandese gli aveva rubato il cuore e sperava anche che gli rubasse l’anima; quel giorno,lì al café non smetteva di fissarla un attimo, era come se fosse sotto un incantesimo dal quale non trovava via di fuga. Ad un certo punto sentì il barista che lo stava facendo ritornare dal mondo dei sogni “Signore,signore..” Paul si voltò “Ah, sì scusami” “Il suo caffè, signore” “Ah, grazie mille” disse Paul prendendo il portafogli e diede 5 $ al ragazzo per pagare il caffè. Il ragazzo voleva dargli il resto ma Paul lo convinse a tenerseli come mancia ed uscì frettolosamente dal café. Bevve il caffè in fretta incurante del fatto che era bollente non gustandosi nemmeno il sapore, gettò nel cestino dell’immondizia la tazza di carta del caffè, si mise a sedere su una panchina e iniziò a piangere. Non voleva che lei lo vedesse in quello stato. Per anni non aveva fatto altro che tentare di reprimere il suo amore per lei, ma era impossibile; se avesse avuto un briciolo di pazzia sarebbe rientrato nel café e gliel’avrebbe detto magari l’avrebbe anche baciata ma in quel momento ma c’era qualcosa dentro di lui che gli impediva questo gesto così folle, un qualcosa che non voleva ricordare che gli impediva di vivere la sua vita. Infine scosse la testa, si asciugò le lacrime e si diresse al ristorante di Marshall con un passo da pensatore romantico; quando arrivò al ristorante, tutto era spento, Paul pensò che Marshall fosse in ritardo ma infine notò un biglietto affisso alla porta del ristorante indirizzato a lui che diceva “ Sono andato alla festa delle matricole a Princeton, scusa se non ti avevo avvisato prima. Ci sentiamo. Marshall” “Ah, grandioso! Se mi avvisava prima.. Bah, tanto meglio tornare a casa ad allenarsi un po’” si disse infine Paul dirigendosi verso la via di casa. Lee intanto stava rimettendo apposto la camera per lasciarla in ordine all’arrivo di Paul, quando qualcosa accadde dentro di lui sentendo come una forte fitta al torace. Quella fitta al torace lo fece cadere in terra come morto ma all’improvviso delle immagini bombardarono la sua mente senza che avessero un nesso logico tra di loro; infine comparve l'episodio del burrone nel quale suo padre Heihachi gettò Kazuya dall'altura di una rupe e qualcosa gli disse "Tutto è iniziato da lì e tutto finirà lì". Lee si riprese dalla fitta,corse nella camera di Paul, si tolse la maglietta e scoprì un tatuaggio all'inizio del braccio: era identico a quello di suo nipote Jin. Non capiva che volesse dire ma sentiva solo che faceva un gran male e si disse "Che diamine mi sta succedendo?". Paul intanto stava tornando verso casa quando un tizio vestito di bianco gli prese la borsa dove dentro aveva i suoi appunti, si girò di scatto e vide il ladro "Cosa.. La mia borsa.. I miei soldi!" "Oh, i tuoi soldi?! Io non li ho, vecchio!" disse il ladro e si mise a correre. Paul l'inseguì gridandogli di rimangiarsi ciò che aveva detto e di tornare indietro; il ladro corse a perdifiato ma Paul con una mossa agile che non sapeva nemmeno lui come aveva fatto a farla, lo atterrò e si mise in guardia pronto a combattere come faceva di solito "Ora molla la borsa!" "Ok,ok, amico, calmo", il ladro gli restituì la borsa e se ne andò di fretta. Paul ritornò verso casa pensando alla giornata stranissima che gli era capitata, prima Nina poi il ladro.. cos'altro poteva capitare? Il ladro corse in un vicolo, si tolse i vestiti scoprendo una tunica bianca che portava indosso assieme ad un cappuccio che gli copriva il viso ma che lasciava un piccolo ciuffo di capelli rossi che gli cascarono scomposti vicino al viso. "Bene, e ora è il momento di trovare il demone" disse l'assassino prima di sparire nell'ombra come un fantasma. Intanto a Osaka, Iori stava studiando per il giorno seguente quando entrò in uno stato di trance dove vide strane immagini che si soffermarono in particolare su Paul e Lee.. Alla fine disse solo una parola "Kanshiki kan ga modottekita".


Spero vi piacciano, il capitolo 7 è in work in progress
  • 0
[center]Immagine inserita
E tu che personaggio sei?
Immagine inserita Immagine inserita
Fight for your dreams, fight in Tekken




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 visitatori, 0 utenti anonimi